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Peptidi, cosa sono e perché si utilizzano nei cosmetici

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Peptidi, cosa sono e perché si utilizzano nei cosmetici

I peptidi sono delle sequenze di amminoacidi legate tra loro come delle catene e oggigiorno sono sempre più presenti nei cosmetici moderni e più innovativi, poiché sono note sia le loro capacità sia i benefici che sono in grado di apportare. I peptidi adoperati nel campo della cosmetica non contengono più di 10-15 amminoacidi e pertanto vengono detti oligo-peptidi; nel caso di catene con più di 50 amminoacidi si parla invece di proteine.
In realtà, però, non tutti sanno esattamente cosa siano esattamente i peptidi e quali sia il loro effettivo uso nel settore della cosmetica.

In questo articolo parliamo di:

Cosa sono i peptidi e il loro utilizzo in cosmetica

Come accennato, i peptidi sono micro sequenze di amminoacidi, composte da meno 50 unità, che sono unite a catena. Questi micro-peptidi spesso presenti in sostanze cosmetiche e per lo più sono di sintesi, ovvero creati in laboratorio ed estremamente simili a quelli presenti in natura.

L’emulazione delle proteine, di un enzima o di una molecola da parte dei peptidi, è dato dalla struttura dotata di una parte legata a particolari cellule, che è in grado di attivarsi o disattivarsi durante i loro processi biologici.

Sulla parte esterna delle cellule umane si trovano delle strutture dette “recettori” le quali, unite a uno specifico messaggero possono trasmettere un segnale al nucleo cellulare in modo che svolga un’azione. I messaggeri sono le proteine, gli enzimi o appunto, i peptidi, che sono suddivisi in varie tipologie e ognuno è munito di un recettore cellulare ben definito il quale, a sua volta, manderà un messaggio al nucleo dove si trova, per compiere una determinata azione. Nel momento in cui i peptidi hanno svolto la loro funzione legandosi al recettore, sono trasformati in amminoacidi destinati a disperdersi in mezzo al materiale presente tra le cellule. È grazie a questo peculiare processo se, con il tempo e la sperimentazione, i peptidi sono stati valutati un ottimo ingrediente per creare prodotti cosmetici di elevata qualità.

Nella maggior parte dei casi la nostra pelle è impermeabile alle sostanze presenti nei cosmetici che vengono applicati sul viso: è un modo per difendersi e solamente le micro-particelle o quelle lipofile, molto simili alla composizione del sebo, sono in grado di penetrarla. Ciò non vuol dire che l’utilizzo di determinati cosmetici non serva a nulla, perché in realtà la loro funzione è quella di stimolare la pelle a rinforzarsi mantenendo resistente la sua barriera e dunque a tenersi in buono stato, consentendo alla parte sottostante di svolgere correttamente le sue funzioni.

Peptidi biomimetici


Oltre che presenti nel nostro organismo, in natura i peptidi si trovano in plancton e muschio, ma anche nei molluschi della soia, nelle proteine del riso e in altri alimenti.
I peptidi biomimetici, detti anche bioattivi topici, sono creati in modo sintetico in laboratorio e come si evince dal nome, sono del tutto identici a quelli naturali. Contengono specifici amminoacidi usati per produrre elastina, collagene e cheratina, tutti utili per mantenere l’epidermide compatta e pertanto sono aggiunti ai prodotti cosmetici che si prefiggono di ridurre le rughe, ripristinare la barriera cutanea, idratare la pelle e prevenire il generale invecchiamento della pelle.

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A cosa servono i peptidi

I peptidi inseriti nei prodotti cosmetici sono piccole sostanze in grado di penetrare e raggiungere le cellule della pelle e svolgere vari compiti, come quello:

  • di stimolare la produzione di elastina e collagene
  • di favorire la riproduzione delle cellulare;
  • di emulare l’effetto botox.

Così facendo, i peptidi agiscono sulla pelle in qualità di strumenti stimolanti, rinforzanti, aggiustatori, desensibilizzanti e tanto altro. Tutto ciò ne spiega sia l’utilizzo in cosmetica sia l’elevato costo.

Tipi di peptidi

Nei cosmetici sono presenti molteplici tipologie di peptidi, che sono chiamati, appunto, peptidi biomimetici o bioattivi topici e i quali, in base alla funzione svolta vengono suddivisi in 4 classi maggiori che sono:

  • i peptidi di segnale: stimolano o inibiscono determinati processi biologici;
  • i peptidi inibitori di enzimi: in maniera diretta o indiretta, possono bloccare o limitare l’attività enzimatica nel punto di giunzione neuromuscolare e dunque la relativa trasmissione dell’impulso nervoso;
  • i peptidi chelanti i metalli o carrier: agevolano il veicolare di ulteriori sostanze nell’organismo o chelano i metalli.

    Analizziamoli singolarmente in modo da comprenderne meglio il funzionamento.

I Peptidi di segnale

I peptidi di segnale hanno lo scopo di sollecitare o limitare specifici processi biologici quali, ad esempio, la produzione di elastina, fibronectina, collagene e glicosaminoglicani: proprio in virtù di ciò, sono detti anche antiage, perché donano un aspetto sodo, rilassato e turgido alla pelle del viso.

I peptidi di segnale più noti che sono inseriti nei cosmetici anti-età sono:

– il Palmitoyl Tripeptide-1: è conosciuto anche con il nome di Biopeptide CL e svolge un ruolo simile a quello dei retinoidi, tuttavia, a differenza di questi, non causa alcuna irritazione. È in grado di sollecitare il fattore di crescita TGF-β che si occupa della sintesi del collagene e della relativa limitazione degli enzimi che tendono a consumarlo. Inoltre, questo peptide favorisce la sintesi degli glicosaminoglicani e dell’elastina;

– il Tripeptide-1 (GHK): ha il compito di regolamentare la sintesi di sostanze quali elastina, collagene, proteoglicani e glicosaminoglicani;

– il Palmitoyl Tetrapeptide-3: agisce sollecitando la sintesi dei glicosaminoglicani e del collagene;

– il Palmitoyl pentapeptide-4: coopera nella ridensificazione del derma sollecitando la produzione di elastina, collagene di tipo I, III, IV, glicosaminoglicani e fibronectina;

– il Palmitoyl Tripeptide-5: agevola il processo di sintesi del collagene eseguita da fibroblasti. Questo lipo-peptide è conosciuto anche con il nome di Syn-Coll, anch’esso stimola il TGF-β e coopera nel rendere la pelle visibilmente più compatta ed elastica;

– il Palmitoyl Heptapeptide-5: in base a degli studi in vitro e in vivo, sappiamo che favorisce la sintesi di collagene del 230%;

– il Palmitoyl Dipeptide-6: ha la funzione di incoraggiare la sintesi di collagene tipo IV, IV, VII, e XVII;

– il Peptamide-6 è formato da Hexapeptide-11 e ha il compito di incrementare la sintesi di collagene, dei fattori di crescita e di ulteriori proteine, restituendo una pelle elastica;

– il Palmitoyl Tetrapeptide-7: favorisce la generazione di collagene nativo e acido ialuronico;

– l’Oligopeptide-10: svolge una funzione antinfiammatoria, contrasta problematiche come forfora e dermatite seborroica e svolge un’azione deodorante e antifungina;

– il Palmitoyl hexapeptide-14: agisce stimolando il passaggio cellulare, la riproduzione dei fibroplasti e la sintesi del collagene;

– il Palmitoyl tripeptide-28: riproduce i compiti tipici del naturale fattore di crescita, coopera nella sintesi del collagene di tipo I e III, limita la generazione delle metalloproteinasi e agevola la rigenerazione cellulare;

– il Palmitoyl Tripeptide-38: conosciuto anche con il nome di Matrixyl Synthe 6, favorisce la sintesi dei 6 componenti principali della pelle e del tessuto connettivo, ovvero fibronectina, laminina 5 collagene I, III, IV e acido ialuronico.

I Peptidi inibitori di enzimi


I peptidi inibitori di enzimi che sono presenti all’interno dei cosmetici inibiscono l’attività enzimatica in modo diretto o indiretto e lo fanno, ad esempio, rilasciando la degradazione di specifiche proteine che strutturano la pelle, ma anche diminuendo o incrementando la pigmentazione della stessa, oppure cooperando con ulteriori processi biologici quali la crescita pilifera. Alcuni dei peptidi inibitori di enzimi più conosciuti sono:

– il Dipeptide-2 e Acetyl Tetrapeptide-5: agisce ottimizzando il drenaggio della linfa o limitando l’ACE (Angiotensin-Converting Enzyme). Il risultato è di favorire il riassorbimento di potenziali edemi sottocutanei come nel caso di borse e occhiaie;

– l’Oligopeptide-20 è un fattore di crescita di natura sintetica: riproduce l’attività del peptide utile per la guarigione delle ferite e della sintesi di glicosaminoglicani e collagene;

– Eflornithine ed eflornitina cloridrato: limitano la crescita dei pilifera;

– il Cyclo: presenta una forma ciclica e può limitare la tirosinasi, l’enzima che produce la melanina.

Alcuni peptidi inibitori di enzimi sono di origine vegetale come, ad esempio:


<ul>
<li> i Peptidi estratti dalla soia: limitano la formazione di proteinasi e svolgono un’azione antiossidante;</li>
<li> i Peptidi e proteine della seta: svolgono un’azione antiossidante, limitano l’azione della tirosinasi, legano il ferro e inoltre, inibiscono la perossidazione lipidica, l’apoptosi dei cheratinociti e agevolano il processo di idratazione cutaneo;</li>
<li> i Peptidi e aminoacidi estratti dal riso: ostacolano le metalloproteinasi, gli enzimi che consumano il collagene, mentre favoriscono la produzione di acido ialuronico donando una maggiore idratazione cutanea.</li>
</ul>

I Peptidi inibitori di neurotrasmettitori

I peptidi inibitori di neurotrasmettitori agiscono tramite diverse interazioni biochimiche e sono in grado di bloccare o limitare il rilascio di neurotrasmettitori nella giunzione neuromuscolare, nonché la relativa trasmissione dell’impulso nervoso. Diminuendo o bloccando la contrazione muscolare, questi peptidi attenuano le rughe e le prevengono: non a caso sono inseriti in prodotti ad azione botulinica.

I peptidi inibitori di neurotrasmettitori più conosciuti sono:

– il Palmitoyl Pentapeptide-3: conosciuto come Matrixyl e spesso utilizzato insieme all’Argirelina, è una sostanza ampiamente adoperata in cosmetica in quanto riduce la contrazione dei muscoli facciali e la profondità delle rughe. Questo peptide, inoltre, sollecita le cellule cutanee nella produzione di nuovo collagene e acido ialuronico, pertanto serve per sostenere l’elasticità della pelle rassodandola;

– il Tripeptide-3: emula l’effetto di un peptide presente nel veleno di vipera, noto con il nome di Waglerin-1 e agisce nella contrazione dei muscoli facciali;

– l’Acetyl-hexapeptide-8: noto anche come Argireline, provoca un effetto botulinico in quanto inibisce il rilascio di catecolamine e funzione come miorilassante: dopo qualche giorno dal primo utilizzo, questa sostanza limita la contrazione muscolare facciale rendendo le rughe meno profonde;

– il Pentapeptide-18: riduce le rughe d’espressione sul viso, soprattutto quelle intorno agli occhi e sulla fronte: ciò è possibile poiché questo peptide riproduce l’azione delle encefaline, limitando l’attività dei neuroni e il rilascio di catecolamine;

– il Palmitoyl Hexapeptide-19: riduce la comunicazione tra nervi e muscoli mimici facendoli decontrarre e rendendo le rughe di espressione meno profonde. Questo peptide svolge un’azione micro-decontratturante, in quanto inibisce solamente le rughe più piccole causate dalla mimica facciale.

I Peptidi carrier o chelanti i metalli


I peptidi carrier sono in grado di veicolare sostanze come le molecole bioattive o chelanti i metalli, all’interno dell’organismo, in modo che l’epidermide ottenga uno specifico beneficio. Quelli più noti, presenti nei prodotti cosmetici, sono i peptidi di rame, attualmente molto usati nella cosmetologia moderna e in Corea: uno di questi è il GHK-Cu, detto anche copper peptide, un peptide di segnale che diviene carrier nel momento in cui forma dei complessi con il rame (Cu).
Il rame è un cofattore di un enzima antiossidante, ed è necessario all’attività di un altro enzima che, invece, svolge un ruolo attivo nella sintesi del collagene.

Legandosi al rame, il peptide GHK stimola la produzione di elastina e collagene, svolge un’azione antinfiammatoria, migliora l’elasticità della cute e minimizza le rughe, rendendo la pelle più tonica, spessa e idratata.

Per chi sono adatti i cosmetici che contengono peptidi

Come abbiamo compreso, grazie alle loro potenzialità anti-age e non solo, i peptidi sono sempre più acclamati e dal settore cosmetico e quindi presenti nei prodotti più moderni, funzionali e innovativi. Non è un caso che la skin-care coreana faccia ampio uso di creme in cui sono presenti questi amminoacidi ottenuti da sintesi di laboratorio. L’effetto è assicurato seguendo una routine quotidiana che possibilmente sia stratificata a 360°.

Mentre ci sono peptidi svolgono un’azione antiossidante, alcuni favoriscono la produzione di melanina riducendo le macchie cutanee e, altri ancora, sono idonei per attenuare le contrazioni muscolari. Soprattutto in quest’ultimo caso, infatti, i cosmetici a base di peptidi sostituiscono il botulino grazie all’azione inibitrice della comunicazione tra muscoli e nervi, conferendo alla pelle del viso un aspetto più tonico, compatto e sodo.

Ma a chi sono adatti questi prodotti ad azione anti-invecchiamento? Chiaramente, soprattutto a uomini e donne dalla pelle matura e quindi a soggetti a partire dai 40-45 anni, ma anche agli over 35. In quest’ultimo caso, infatti, si tratta dell’età in cui i tessuti iniziano a rilassarsi e quasi improvvisamente tendono ad apparire le prima zampe di gallina e le antiestetiche rughe d’espressione.

É però dopo i 40 anni che arriva il momento di passare all’utilizzo di prodotti ad hoc, a base di peptidi poiché, poiché è il momento di intervenire in maniera mirata sull’invecchiamento cutaneo.

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